venerdì 18 aprile 2014

La forma di un pensiero

"(...) per vivere pienamente bisogna essere in continuo movimento: solo così ogni giorno può essere diverso dall'altro. Passando per le città, i nomadi pensavano: "Sono davvero poveri quelli che vivono qui: per loro è tutto uguale." Probabilmente, "i cittadini" guardavano i nomadi e pensavano: "Povera gente, non riesce ad avere un posto dove vivere." I nomadi non avevano passato, ma soltanto presente, perciò erano sempre felici (...)" - Paulo Coehlo, Lo Zahir.

domenica 13 aprile 2014

Scoprendo Roma...in tutte le lingue







Ieri sera, con una coppia di amici e il nostro piccoletto, siamo stati a fare una passeggiata in centro, zona   Piazza Navona.
Una cosa che mi ha sempre affascinato di Roma, è come sia popolata a tutte le ore, quindi anche di notte; e non solo di giovani ubriachi e turisti (come accade in molte altre città), ma anche di romani di ogni età che passeggiano e si godono la loro città sotto le stelle.
Ad ogni modo, mi sono resa conto di sapere ben poco della città in cui ora vivo.
Oggi quindi ho googlato un po' (lo so, la cultura wikipediana non è il massimo, ma purtroppo il tempo è quello che è).
Leggendo qua e là, mi è venuta voglia di raccogliere qui le informazioni che spero via via di scoprire, creando una sorta di rubrica "Scoprendo Roma", che mi sia utile per raccontare al cuccioletto più cose possibili sulla sua città, appena sarà abbastanza grande da capirle.

Chiunque avesse qualche aggiunta o precisazione (e ovviamente anche correzione!), si faccia pure avanti!

Piazza Navona nasce come stadio.
Secondo la leggenda, veniva usata per le battaglie navali; in realtà, essendo originariamente concava, veniva semplicemente allagata nel mese di agosto per alleviare le calure estive.
La fontana e la chiesa che la caratterizzano sono opera di due diversi architetti del '600, rispettivamente del Bernini e del Borromini.
La fontana dei Quattro Fiumi è così chiamata perchè rappresenta i quattro fiumi che dovevano stare ai quattro angoli della terra, il Danubio, il Gange, il Nilo e il Rio della Plata.
Data la presunta rivalità tra i due architetti, secondo la leggenda, il Bernini avrebbe fornito alle statue rappresentanti i fiumi, i mezzi per tutelarsi dall'adiacente chiesa di Sant'Agnese in Agone, opera appunto del Borromini. 
Per tale motivo, dunque, il Nilo avrebbe una benda sulla testa, in modo da sottrarsi alla vista della costruzione, mentre il Rio della Plata avrebbe una mano tesa in avanti per ripararsi dall'imminente crollo della costruzione.
In realtà, si tratta solo di una leggenda, dal momento che la fontana è stata costruita prima della chiesa. La benda sulla testa del Nilo è dovuta al fatto che all'epoca non erano ancora state scoperte le sue foci.
E' invece vero che la posizione della statua di Sant'Agnese sulla facciata della chiesa (mano sul petto e espressione del volto), può essere interpretata come segno di sconcerto per l'opera del Bernini.




Dopo questo breve (e magari superficiale) excursus artistico, c'è un altro piccolo progetto personale a cui vorrei dare voce.
Se c'è una cosa che mi manca, è praticare lo spagnolo. Lingua che mi affascina, mi incanta per la sua musicalità, e mi rappresenta più di qualsiasi altra (italiano escluso, ovviamente!).
E quindi vorrei provare a tenermi in esercizio sempre qui, di sicuro farò errori (perdonatemi solo accenti e errori causa tastiera, per il resto "caziatemi" pure!), ma pazienza, ad ora questo è l'unico modo che ho per non perderla.

Piazza Navona naciò como estadio.
La fuente y la iglesia por las quales se carateriza, son obras de dos diferentes arquitectos, Bernini y Borromini.
La fuente de los cuatros rìos se llama asì porque representa los cuatros rìos que tenian que estar a las cuatros esquinas de la Tierra, el Danubio, el Gange, el Nilo y el Rio de la Plata.
Como los dos arquitectos eran rivales entre ellos, segundo la leyenda Bernini hizo que las estatuas que representan los rìos pudieran protegerse de la iglesia de Santa Agnese, obra de Borromini.
Por eso, el Nilo tiene un vendaje sobra la cabeza, para que no vea la iglesia, y el Rio de la Plata tiene una mano adelante para protegerse en caso que la iglesia vaya a caer.
Seguro esta es solo una leyenda, porque la fuente fue construida antes de la iglesia. El Nilo tiene un vendaje porque aun sus bocas no habian sido descubiertas.
De todas formas, es verdad que la posiciòn de la estatua de Santa Agnese en la fachada de la iglesia (por la mano sobre el pecho y la expresion de la cara), puede ser un signal de horror delante la obra de Bernini.




sabato 5 aprile 2014

Teaching English...ma chi io?!





Se esistesse una laurea in "stagistologia applicata", a me probabilmente conferirebbero quella "ad honorem".
Di stage ne ho fatti di ogni tipo e in ogni dove, ovviamente tutti gratuiti. (E per questo, in famiglia, vengo sfottuta parecchio).
C'è stato lo stage al call center delle Ferrovie dello Stato (totalmente inutile), lo stage in un'agenzia di viaggi vicino casa (molto utile perché ho avuto un sacco di tempo per fare i quiz per la patente...superando l'esame di teoria con zero errori), poi come ultimo, lo stage per la società di consulenza a Shanghai (e qui, per la serie "chi la dura la vince"
sono stata finalmente degnata di (udite udite) un contratto di lavoro...sarà mica eccessivo?!).
Prima di questo c'erano stati ovviamente anche altri stage, alcuni credo di averli addirittura dimenticati.
Tramite l'università ne ho fatto uno che prevedeva l'affiancamento degli alunni cinesi nelle scuole superiori, in modo da aiutarli a superare il gap linguistico e culturale tra loro e i compagni italiani. Non si trattava di uno stage obbligatorio, l'avevo cercato io spontaneamente, in nome dell'ambito "fare curriculum", oltre che per cercare di indirizzarmi verso qualche lavoro che mi potesse interessare.
Risultato: avevo dedotto che no, l'insegnamento non faceva per me. Mi ci ero dedicata con passione, ma ritrovarmi davanti a degli adolescenti per nulla collaborativi, che a casa non studiavano e non mostravano il minimo segno di interesse a qualsiasi attività scolastica, mi demoralizzava.  Oltretutto, io volevo continuare a imparare, andare avanti, non fermarmi ad insegnare. All'epoca pensavo che non aveva senso sbattersi a studiare tanto per far fruttare le proprie conoscenze semplicemente insegnandole ad altri. Quindi mi ero detta che nella vita avrei fatto tutt'altro che l'insegnante. E mi sono buttata su un altro tipo di esperienze.
Qualche esperienza e un figlio dopo, le mie esigenze sono cambiate.
La volontà di muovermi, di crescere, e di arricchirsi rimane, ma le necessità e le possibilità sono diverse. Ora ho più bisogno di fermarmi, di lasciarmi più tempo libero, di gestire i miei orari in maniera diversa. E ho lasciato che il mio percorso seguisse un tracciato diverso da quello che avevo pensato. E indovinate cosa mi sono ritrovata a fare?! L'insegnante, appunto.

Tutto è cominciato con la conoscenza di una cara persona, Maria Laura. Lei è argentina, di Buenos Aires, e ora vive a Roma. Lavora grazie a tutto quello che di bello riesce a fare con la sua voce e la sua musica. Io l'ho conosciuta quando mi sono iscritta con mio figlio di appena un mese al suo corso di musicoterapia per bambini da 0 a 12 mesi. Un corso bellissimo e interessante, che ha affascinato mio figlio ogni mese di più, tanto che ora siamo increduli nel vedere quanto gli piaccia tutta la musica in generale.

Tra una chiacchiera e l'altra, Maria Laura mi ha proposto di collaborare con la sua associazione culturale, tenendo dei corsi di inglese per bambini. La cosa assurda è che, proprio qualche mese prima, pensavo che se solo avessi avuto uno spazio a disposizione, mi sarebbe piaciuto far partire dei corsi di lingue per piccoli. E' più forte di me, io ho bisogno di parlare usando qualche lingua straniera, anche facendo figuracce, ma devo farlo! Mi diverte e mi fa sentire libera...e in questo lungo periodo italiano sono in astinenza. Così mi sono lanciata in questa nuova avventura, senza pensarci troppo su!
E la cosa più bella è che mi sto rendendo conto che insegnare non vuol dire solamente fermarsi per condividere con altri le proprie conoscenze, ma è molto di più. E' approfondire la materia che si insegna, perfezionarsi, oltre che imparare a relazionarsi con età diverse, studiare "come fare", è mettersi in gioco sotto più punti di vista. E soprattutto, è rendersi conto di sentirsi utili.

Ho scoperto che esiste un mondo vastissimo dietro all'insegnamento, fatto di tecniche e metodi che mi stanno affascinando.

Consapevole di avere molto e molto da imparare, nel frattempo ricorro a youtube, per giochi e canzoni che di sicuro userò anche con mio figlio, quando sarà il momento!

Ecco come abbiamo imparato a contare durante le ultime lezioni!



Le piccole pesti hanno cantato più volte, ripetendo così serie di numeri che altrimenti sarebbero risultate noiose...e alla fine, caramelle per tutti!!! L'unico effetto collaterale è che potreste trovarvi a canticchiare il ritornello nei momenti più impensabili della giornata!


martedì 1 aprile 2014

"Celo...celo...celo..."

I miei "celo" di oggi:
Tre ore di sonno all'attivo;
Otto ore di lavoro davanti;
Un paio di jeans, perché non mi andava di pensare ai vestiti;
Tanti capelli arruffati, che il parrucchiere in casa non si direbbe proprio che io ce l'abbia (ma sono passati i bei tempi in cui mi faceva la piega all'alba);
Cinque euro nel portafogli, tutti spicci;
Un bracciale costoso con logo, perché gli status symbol salvano sempre l'apparenza, soprattutto quando simboleggiano uno status che non è proprio il tuo;
Una borsa con scritto "coop solidal" con dentro la mia insalata, che rappresenta molto di più il mio status;
Smalto rosso, anche quello salva sempre l'apparenza (ed e' pure in tinta con la scritta solidal);
Tanti pensieri per la testa...

Detto questo, inauguro il mio casual tuesday, faccio spallucce e oggi va così :)! 

Non mi manca proprio niente! Buongiorno a tutti!