domenica 13 aprile 2014

Scoprendo Roma...in tutte le lingue







Ieri sera, con una coppia di amici e il nostro piccoletto, siamo stati a fare una passeggiata in centro, zona   Piazza Navona.
Una cosa che mi ha sempre affascinato di Roma, è come sia popolata a tutte le ore, quindi anche di notte; e non solo di giovani ubriachi e turisti (come accade in molte altre città), ma anche di romani di ogni età che passeggiano e si godono la loro città sotto le stelle.
Ad ogni modo, mi sono resa conto di sapere ben poco della città in cui ora vivo.
Oggi quindi ho googlato un po' (lo so, la cultura wikipediana non è il massimo, ma purtroppo il tempo è quello che è).
Leggendo qua e là, mi è venuta voglia di raccogliere qui le informazioni che spero via via di scoprire, creando una sorta di rubrica "Scoprendo Roma", che mi sia utile per raccontare al cuccioletto più cose possibili sulla sua città, appena sarà abbastanza grande da capirle.

Chiunque avesse qualche aggiunta o precisazione (e ovviamente anche correzione!), si faccia pure avanti!

Piazza Navona nasce come stadio.
Secondo la leggenda, veniva usata per le battaglie navali; in realtà, essendo originariamente concava, veniva semplicemente allagata nel mese di agosto per alleviare le calure estive.
La fontana e la chiesa che la caratterizzano sono opera di due diversi architetti del '600, rispettivamente del Bernini e del Borromini.
La fontana dei Quattro Fiumi è così chiamata perchè rappresenta i quattro fiumi che dovevano stare ai quattro angoli della terra, il Danubio, il Gange, il Nilo e il Rio della Plata.
Data la presunta rivalità tra i due architetti, secondo la leggenda, il Bernini avrebbe fornito alle statue rappresentanti i fiumi, i mezzi per tutelarsi dall'adiacente chiesa di Sant'Agnese in Agone, opera appunto del Borromini. 
Per tale motivo, dunque, il Nilo avrebbe una benda sulla testa, in modo da sottrarsi alla vista della costruzione, mentre il Rio della Plata avrebbe una mano tesa in avanti per ripararsi dall'imminente crollo della costruzione.
In realtà, si tratta solo di una leggenda, dal momento che la fontana è stata costruita prima della chiesa. La benda sulla testa del Nilo è dovuta al fatto che all'epoca non erano ancora state scoperte le sue foci.
E' invece vero che la posizione della statua di Sant'Agnese sulla facciata della chiesa (mano sul petto e espressione del volto), può essere interpretata come segno di sconcerto per l'opera del Bernini.




Dopo questo breve (e magari superficiale) excursus artistico, c'è un altro piccolo progetto personale a cui vorrei dare voce.
Se c'è una cosa che mi manca, è praticare lo spagnolo. Lingua che mi affascina, mi incanta per la sua musicalità, e mi rappresenta più di qualsiasi altra (italiano escluso, ovviamente!).
E quindi vorrei provare a tenermi in esercizio sempre qui, di sicuro farò errori (perdonatemi solo accenti e errori causa tastiera, per il resto "caziatemi" pure!), ma pazienza, ad ora questo è l'unico modo che ho per non perderla.

Piazza Navona naciò como estadio.
La fuente y la iglesia por las quales se carateriza, son obras de dos diferentes arquitectos, Bernini y Borromini.
La fuente de los cuatros rìos se llama asì porque representa los cuatros rìos que tenian que estar a las cuatros esquinas de la Tierra, el Danubio, el Gange, el Nilo y el Rio de la Plata.
Como los dos arquitectos eran rivales entre ellos, segundo la leyenda Bernini hizo que las estatuas que representan los rìos pudieran protegerse de la iglesia de Santa Agnese, obra de Borromini.
Por eso, el Nilo tiene un vendaje sobra la cabeza, para que no vea la iglesia, y el Rio de la Plata tiene una mano adelante para protegerse en caso que la iglesia vaya a caer.
Seguro esta es solo una leyenda, porque la fuente fue construida antes de la iglesia. El Nilo tiene un vendaje porque aun sus bocas no habian sido descubiertas.
De todas formas, es verdad que la posiciòn de la estatua de Santa Agnese en la fachada de la iglesia (por la mano sobre el pecho y la expresion de la cara), puede ser un signal de horror delante la obra de Bernini.




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